Le idee di Carlo Triarico sugli OGM

Il 20 settembre scorso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha aggiornato a nuova udienza il processo a Carlo Triarico. Noi proseguiamo il nostro impegno al suo fianco e diffondiamo la nostra lettera appello, perché la vicenda sia conosciuta e che si levi una mobilitazione per difendere l’impegno contro le manipolazioni genetiche in agricoltura, di vecchia e nuova generazione.

Le idee di Carlo Triarico sulla pericolosità degli OGM in agricoltura e sul ruolo della ricerca scientifica ci rappresentano!

Il prossimo 7 novembre presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma vi sarà una nuova udienza sulla querela depositata dal Rettore della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna, verso l’Osservatore Romano. La denuncia è stata depositata per un articolo apparso sul quotidiano della Santa Sede a firma di Carlo Triarico, Presidente dell’Associazione Agricoltura Biodinamica, il 6 febbraio 2018 con il titolo “Brevetti ogm e salute del pianeta. La terra non è in vendita”. La colpa di Triarico sarebbe stata quella di aver criticato nel metodo e nel merito gli esiti di una ricerca scientifica pubblicati da un gruppo di ricercatori della scuola Sant’Anna nell’articolo “Impact of genetically engineered maize on agronomic, environmental and toxicological traits: a meta-analysis of 21 years of field data”, apparso sulla rivista scientifica Nature Scientific. Lo studio analizza studi e ricerche effettuati in 21 anni sulla sicurezza alimentare ed ambientale del mais OGM e conclude che “la coltivazione di mais transgenico presenta produzioni superiori, contribuisce a ridurre la presentazione di insetti dannosi e contiene percentuali inferiori di sostanze tossiche che contaminano gli alimenti e i mangimi animali“. Soprattutto afferma con ostentata certezza la non pericolosità di tale prodotto e tralascia gli impatti sull’ambiente che lo stesso può provocare.

Nel suo articolo Carlo Triarico ha semplicemente affermato che vi sono altrettanti studi che dimostrano l’esatto contrario e che chi opera nel mondo della ricerca scientifica più che assolutizzare propri punti di vista, anche conseguenti propri percorsi di studio e ricerca, dovrebbe invece contestualizzare e tematizzare con la dovuta circospezione temi di questa portata. Ovvero non presentarli come risultati scientifici inoppugnabili.

E’ stata anche posta l’attenzione sull’annoso tema della indipendenza della ricerca scientifica pubblica, ovvero sugli intrecci esistenti fra fondi pubblici, risorse private e terzietà dei ricercatori. Quanto è libera una ricerca su temi di forte interesse agro-industriale e commerciale finanziata direttamente da chi poi ne dispone sui mercati globali? È lecito porsi questa domanda?

Colpisce anche il fatto che la stessa pubblicazione scientifica sia stata oggetto di numerose critiche, a volte molto più dure e roventi, apparse su altre riviste scientifiche in giro per il mondo. Sono stati anche argomentati in modo critico tali risultati considerati anche poco attendibili e forti dubbi di conflitti di interesse degli autori.

Ma perché fra tutti si è voluto colpire in particolare Carlo Triarico? L’analisi critica della pubblicazione è stata effettuata da autorevole rappresentante di un movimento di agricoltori, operatori economici, studiosi, ricercatori e semplici cittadini, che da un secolo a questa parte, nel solco del pensiero biodinamico, denuncia gravi rischi per il pianeta e l’uomo, dovuti ad un’agricoltura industriale basata sul determinismo ed il riduzionismo, di cui gli OGM ne sono l’ultimo e il più drammatico esempio.

Triarico dalle pagine dell’Osservatore Romano pubblicava una serie di inchieste scomode sul monopolio dei semi, gli OGM, i pesticidi e i cartelli delle multinazionali, inchieste che oggi non compaiono più. E non è forse un caso che proprio per contenere il fenomeno delle querele che minacciano la libertà di stampa e di critica, l’Unione Europea ha recentemente emanato una direttiva.

Chi opera nella ricerca scientifica (ancora di più se pubblica) ha in primo luogo il compito di mettere a disposizione della società e dell’economia linee di interpretazione ampie e complesse della realtà e dell’innovazione tecnologica, prima ancora che assolutizzare tesi e punti di vista, che inevitabilmente si accostano ad interessi economici e finanziari di ampia portata e carichi di conseguenze per la vita di operatori economici e cittadini di tutto il mondo.

Ecco perché questa vicenda giudiziaria non può passare in silenzio! E non riguarda solo una persona, ma una intera categoria economica e sociale italiana e mondiale, che da decenni nel solco dell’agroecologia oppone una seria ed argomentata contrarietà verso pratiche manipolatorie chimiche e del patrimonio genetico di piante ed animali, orientate alla massimizzazione della produttività agricola o animale.

Noi ci poniamo al fianco di Carlo Triarico, che in questa vicenda ci rappresenta tutti, con la sua intelligenza, la sua sensibilità culturale e il suo spirito libero di critica, verso un modello di agricoltura industriale che senza ritegno, nonostante i gravi riflessi ambientali (questi si comprovati in modo unanime) che abbiamo tutti davanti gli occhi, continua a proporre la modificazione genetica (di vecchi e nuovi OGM) e chimica profonda e arbitraria dei complessi cicli biologici viventi del pianeta.

E’ invece arrivato il momento per l’umanità di fare pace con tutti gli altri gli esseri viventi e la terra.

15 settembre 2024

Maurizio Agostino – Rete Humus
Lucio Cavazzoni – Biodistretto Appennino Bolognese
Nadia El-Hage Scialabba – Swette Center for Sustainable Food Systems Arizona State University
Alessandro Piccolo – Professore Ordinario Chimica Agraria, Presidente della Società di Scienze Biodinamiche
Edmondo Minisci – OP Carpe Naturam
Ilaria Giuffredi – RETEBIO SOC COOP AGR
Franco Zecchinato – Cooperativa El Tamiso
Amelia Caselli – Associazione Biodinamica
Enea Burani – Cooperativa La Collina
Nino Paparella – Rete Buono Bio e Utile
Maurizio Mazzariol – Altragricoltura BIO
Anna Strohmenger – Libera Professionista
Stefano Mori – Centro Internazionale Crocevia
Michele Monetta – UP BIO
Savina Cerone, Eugenio e Domenico Genovesi – Fonte Migone Società Agricola
Lorenzo Andi – Azienda Solidor
Marco Serventi – Agrifound
Sara Branchini – Centro Antartide Bologna
Fabio Ciconte – Terra! Onlus
Giuseppe Romano – Associazione Italiana Agricoltura Biologica
Graziano Poggioli – Santa Rita Bio Caseificio Sociale 1964
Carlotta Iarrapino – Contesti e Cambiamenti
Antonio Tesini – Cooperativa Ca’ Magre
Paolo Di Francesco – La Buona Terra
Stefania Garavini
Antonio Onorati, membro di ARI
Giuseppe Cilento – Cooperativa Nuovo Cilento
Angela Gioffredi
Giuseppe Mele – Agriturismo Casavacanze Biomele
Gigliola Tullii
Valeria Uga – PhD Az. Agr. Per l’Era di Michele
Silvia Cruscumagno
Giulia Carrozza
Antonella Rambaldi
Paolo Carnemolla con la qualifica di Segretario Generale di FederBio
Maria Paoli
Giuseppe Bettenzoli
Patrizia Giovanna Curcetti
Mariarita Carlini – Associazione Biodinamica LazioAngelo Melpignano – Agricoltore
Gaia Citriniti – Vice Direttore e Responsabile Relazioni esterne APAB
Lorenzo Poli, Redattore ed Autore di Pressenza Italia
Laura Habib
Angelo Bertea – Agronomo
Elena Dallaporta e Giovanni Goldoni, Azienda Agricola BioGold di Reggio Emilia
Angelo Marchesi – A.IA.B. Lombardia
Nicola Vinciguerra – Le Api di Gallignano
Angelo Bertea – Agronomo
Antonelli Guglielmetti
Gabbi Magda – Per vivere la collina soc. Coop.
Adriano Proverbio
Marco Triarico
Andrea Battiata – Ortobioattivo Firenze
Eugenia Liaci – Libero professionista
Tano Malannino e Gianni Fabbris – Altragricoltura
Francesca Casati
Giulietta Mulini – Azienda Biologica Cresta
Arturo Genduso – Agronomo e Consigliere Ordine degli Agronomi di Palermo
Saul de Jac
Daniela Conti, biologa
Damiano Di Simine – Legambiente 
Tiziana Pozzessere – Libera professionista
Manlio Masucci – Communication and Project Manager Navdanya International
Guido Dalla Casa – Movimento Italiano per l’Ecologia Profonda
Gianni Cantini
Antonella Trisciuoglio
Renato Giuseppe Napoli – EarthProtector by Stop Ecocide
Roberta Pascali
Alessandro Vannini
Laura Borghi
Claudio Pozzi – Rete Semi Rurali
Claudia Gasparini
Silvana Rossello – Referente Pedagogica per la Federazione Italiana Scuole Waldorf
Antonella Zanti
Elena e Giovanni Biogold 
Maria Rosa Fontana
Sara Cunial
Ennio Cabiddu
Alessandra Corrado – docente UNICAL
Amos Unfer – Agricoltore
Maria Luisa Lo Gullo – Medico e Paesaggista
Giovanna Furlan – Agricoltrice socia coop. El Tamiso
Biagio Pulvirenti – OP Agrinova BIO 2000
Nino Quaranta – Cooperativa “Della Terra Contadinanza Necessaria” ETS
Gianni Samperi – Pro natura Catania e Ragusa
Valeria Corbella
Antonia Varnier
Nicola Pagani – DEAFAL
Raffaella Mellano – Consorzio Natura e Alimenta
Luigi Guarrera – Giornalista Associazione Regionale dei Giornalisti Agricoli del Lazio
Stefano Peracino – Valdi Vivai soc. agricola
Aurelia Laurenti
Cristina Grandi – FIRAB
Mario Stortini
Maria Luisa Bergianti
Angela Frattini – Arteterapeuta Antroposofa di Reggio Emilia
Sara Chiari
Erika Giacometti
Egidio Missarelli
Pietro Piscicelli
Patrizia Gentilini
Eugenio E.F. Re
Roberto Calosi
Anita Cehic
Luisa Torrese
Tiziano Gomiero, PhD e ricercatore indipendente
Corsi Cataldo
Lisa Di Gabriele
Arianna Ceccarelli – Biologa e contadina
Paola Scalacci
Nicoletta Amato
Giulia Verdiani
Eleonora De Rossi
Andrea Nurcis
Rosalba Luzzi
Elisa Scalacci
Max Baldassarri
Franco Lattughi
Daniela Boretti
Irene Parente
Costanza Azzali
Nicoletta Doro – Coordinamento Zero OGM
Sergio Santoro

Per adesioni scrivere a: info@retehumus.it

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